Sezione – Opere già realizzate. Passeggiata Ovest Lungomare Monumentale
L’intervento riguarda la ridefinizione della fascia centrale del lungomare della città di Giulianova _Teramo, sita in Abruzzo, sulla parte nord della sua costa adriatica abruzzese. La città è parte di una connurbazione diffusa che senza soluzione di continuità si estende dalla Puglia fino alle Marche ed alla Romagna.
È questa una condizione insediativa, ma anche socio culturale che connota la fascia del medio adriatico definendo “ambienti” comuni alle altre realtà geografiche costiere.
L’infrastruttura è l’elemento che tiene insieme questa “metropoli piccola” : l’autostrada adriatica (A14),la ferrovia Bologna-Bari, la SS16, ed il sistema di viabilità secondario che si innerva da nord a sud.
Il sistema infrastrutturale oltre che risorsa (vera spina dorsale del sistema insediativi costiero), è anche l’elemento che rischia di strangolare questo territorio stretto tra il mare ed i monti; esso costituisce una serie di barriere che si frappongono tra la città (il territorio) ed il mare. Il progetto affronta il tema della riconnessione del territorio con il mare; connessione negata dal continuo frapporsi delle direttrici infrastrutturali nord-sud.
L’area oggetto di intervento è una fascia di lungomare lunga circa 800,00 ml e larga 55,00 ml . Si tratta di un’area di importanza strategica poiché corrispondente all’arrivo a mare della parte centrale della città e del suo innesto con l’area portuale: l’interfaccia tra la città e la porzione di Adriatico prospiciente.
L’area è stata oggetto di un primo intervento di sistemazione in epoca littoria, alla fine degli anni ’30 (il lungomare monumentale); successivamente (1955) il lungomare monumentale viene letteralmente smontato e rimontato circa 30,00 ml ad est per lasciare spazio ad una seconda corsia veicolare. L’immagine attuale è quella di un lungomare a due corsie veicolari, uno “spartitraffico” di circa 10,00 ml e la passeggiata pedonale costretta in circa 3,00 ml.
Se un’operazione di quel tipo poteva avere un senso nell’epoca della “macchina”, oggi appare anacronistica : la città vuole riconquistare spazi per la propria vita sociale ed economica, spazi nuovi che siano in grado di rappresentare il suo nuovo “sentire”.