La sostenibiltà non è easy
La sostenibilità è ridondante? A volte nel dialogo, nella discussione, nell’articolato di un programma questa parola torna ad essere nominata. L’impressione che ce ne siano altre più efficaci per le tendenze in atto riduce il risalto dei contenuti e rende la sostenibilità un po’ tradizionale, quasi venata di un conservatorismo culturale, uno zoccolo duro (di fondamenta solide) su cui erigere altri piani concettuali.
No, la sostenibilità non è ridondante, non è pleonastica. Il pensiero sostenibile è ancora forte, attraversa i continenti del pianeta e rende coerente e consapevole ogni azione che si definisce progettuale. Non bisogna neppure guardare con disagio se le tendenze ibridano altri paradigmi, se alimentano altre narrazioni più fedeli al successo potenziale. La sostenibilità è entrata a far parte della condivisione dei valori senza i quali i processi di trasformazione non possono neppure cominciare ad essere presi in considerazione. E la forza di questa capacità risiede nella trasversalità applicativa, nelle declinazioni, nell’appropriatezza e nei significati che il pensiero sostenibile porta con sé.
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Non c’è nulla di ripetitivo, di assiomatico, di postulatamente teorico. Ci sono invece capitali culturali, ambientali, storici, geografici, sociali che vengono ogni giorno ricompresi ed interpretati attraverso questa lente di attenzione e per mezzo di questo confronto critico, che intersecano approcci e arricchiscono saperi.
È conoscenza acquisita che non c’è nulla di facile: la sostenibiltà non è easy. Quando si cerca di rendere possibile una visione riduzionistica e semplificante si banalizzano il ruolo e il significato, e il risultato è spesso una caricatura. E se a volte alcune realizzazioni acquistano una leggerezza progettuale inimmaginabile non dipende dall’aver utilizzato il Rasoio di Occam, ma dal fatto che sembrano aver scoperto e tradotto la concinnitas albertiana nel rapporto con il contesto e con l’ambiente. Il grado di relazione rimane, infatti, ancora un aspetto portante.
Il pensiero sostenibile agisce sia sulla dimensione temporale (richiedendo di anticipare eventi e processi per dare valore all’azione contemporanea in rapporto ad un ruolo futuro) sia sulla dimensione contestuale, che non è non può mai rimanere indifferente al progetto. In un mondo in cui i progetti tendono ad essere omologati ai prodotti, il pensiero sostenibile rimette in ordine in pezzi, crea le connessioni, pone delle domande a cui bisogna obbligatoriamente dare delle risposte, e demolisce l’ipocrisia del progetto estraniato o (peggio ancora) terraformante. Ecco perché non è facile. La dimensione contestuale (che apre al tessuto, al paesaggio e all’ambiente) permette di ricomprendere, di estendere, di allargare i confini, di ampliare gli orizzonti, è una manna per tutti coloro che non sopportano l’azione speculativa ed imitativa, il modello consolidato, la soluzione tecnica conforme, la progettazione da certificato energetico.
Premio Internazionale Architettura Sostenibile 2017
Ma come si fa a capire cosa può essere sostenibile oggi, dopo tanti anni di vissuta sostenibilità? Una risposta viene data, o si prova a metterla sul tavolo del confronto, ogni anno a Ferrara alla Cerimonia di Premiazione del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo, che si svolgerà quest’anno il 4 ottobre 2017 alle ore 16:00, nella cornice di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara. Si tratta di un evento di confronto e di comunicazione importante, che viene promosso dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Ferrara, dalla Fondazione degli Architetti di Ferrara e realizzato con il patrocinio del Comune di Ferrara.
Scarica qui la locandina dell’evento
Sono passate dodici edizioni da quando si decise di portare in Italia una competizione come questa: libera da condizionamenti tecnologici, in cui i giurati internazionali cambiano proprio per offrire approcci diversi al dibattito critico e in cui si mettono in relazione le progettazioni dei giovani laureati con quelli dei progettisti affermati o emergenti. Il Premio giunge alla sua dodicesima edizione con una spinta evolutiva del termine sostenibilità, incentivando e promuovendo progetti di architettura che sappiano rispettare e coesistere con l’ambiente circostante.
Il Premio, come sappiamo, si compone di due esperienze distinte, che si alternano con cadenza biennale: una Sezione dedicata alle Tesi di Laurea, Master e Dottorato sviluppate nel territorio italiano, che ha avuto le sue prime edizioni nel 2014 e nel 2016, denominata Premio Italiano Architettura Sostenibile, e una Sezione delle “Opere realizzate”, in premiazione quest’anno, che ha visto ancora una volta la partecipazione di 83 Studi di Architettura e Ingegneria di tutto il mondo. Gli iscritti dell’attuale edizione provengono infatti da Italia, Spagna, Corea del Sud, Kuwait, USA, Singapore, Finlandia, Austria, Cina, Danimarca, Francia, Messico, Germania, Russia, Olanda, Tailandia, Ghana, Norvegia, Turchia, Islanda, Polonia, India, Belgio, Giappone, Portogallo, Repubblica del Mali, Svizzera, e Etiopia.
L’internazionalizzazione del Premio continua a crescere e a richiamare sempre più progettisti stranieri (ben il 69% del totale dei partecipanti) anche grazie ai nomi dei giurati, ampiamente conosciuti tra i migliori professionisti del settore. La Giuria è stata presieduta anche quest’anno da Thomas Herzog (Thomas Herzog Architekten, Monaco di Baviera) e composta da Louisa Hutton (Sauerbruch Hutton, Berlino), da Diébédo Francis Kéré (Kéré Architecture, Berlino) e Roberto Di Giulio (Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara). I membri di Giuria sono stati coordinati dal segretario Nicola Marzot (Professore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara).
I progetti vincitori della XII edizione
Medaglia d’oro
Jigiya So, Centro di riabilitazione psicomotoria (nell’immagine di apertura)
Progettisti: Caravatti_Caravatti architetti
Localizzazione: Kati (Repubblica del Mali)
Medaglie d’argento ex-aequo
- Edificio per la nuova sede Norvento
Progettista: Francisco Mangado
Localizzazione: Lugo (Spagna)
- Corte Suprema dei Paesi Bassi
Progettisti: KAAN Architecten (Kees Kaan, Vincent Panhuysen, Dikkie Scipio) Localizzazione: L’Aia (Paesi Bassi)
Qui trovi un approfondimento sul progetto di KAAN Architecten
- Rivitalizzazione del fiume Aire, Ginevra
Progettisti: Superpositions (Georges Descombes Architect, Atelier Descombes & Rampini Architects, B+C Ingénieurs Hydraulic engineering, Biotec Applied biology, ZS Ingénieurs civils Structure engineering)
Localizzazione: Ginevra (Svizzera)
Sono state inoltre assegnate sette Menzioni d’Onore a progetti di elevato livello, provenienti da Italia (2), Austria, Olanda (2), Australia e Giappone.
Premio speciale Fassa Bortolo
Dalla presente edizione è stato introdotto il Premio Speciale Fassa Bortolo, un riconoscimento che viene assegnato a coloro che, nel rispetto dei principi di sostenibilità e qualità architettonica, abbiano saputo utilizzare le soluzioni appartenenti al Sistema Integrato Fassa Bortolo o ai principali sistemi a esso connessi.
Cantina Podernuovo a Palazzone
Progettisti: Alvisi Kirimoto + Partners Srl
Localizzazione: San Casciano dei Bagni – Siena (Italia)
Per ulteriori informazioni
Scarica la Brochure Premio Internazionale Architettura Sostenibile 2017, per più dettagli sui progetti vincitori
www.premioarchitettura.it
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